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RENÉE ALTA TENSIONE

uno spettacolo scritto e interpretato da Isabella Macchi - regia Johanna Louise Witt

“La vita non è sempre come la immaginiamo, spesso è molto di più”

 

Renée vive in un mondo dominato dalle forme, dalle apparenze, dalla materialità.

Lei stessa si è creata una professione ad hoc per questa realtà psicotica e delirante dove tutto sta in equilibrio su una fragile superficialità.

Dove il contatto profondo con se stessi, con l'altro e con l'invisibile non è contemplato, sembra non essere mai esistito.

 

Renée, discendente di Medea, ha un passato fuori dall'ordinario che ha rifiutato e rinnegato e di cui si è quasi dimenticata, anche lei divorata dalla cannibalizzazione dei nostri tempi.

Una scossa potente, un fulmine risveglia nel suo cuore l'antica saggezza e la magia, per rimetterla in contatto con l'essenza di sé.

Seguiranno così autentici e straordinari miracoli…

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Note

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Sono nata in una zona di campagna, in Piemonte, ma vivo a Milano, perché qui è possibile trovare ogni tipo di opportunità.

A volte sento che la campagna, la natura mi richiama, ma non accolgo l'invito: in città non c'è tempo per ascoltare le voci sottili o i profondi moti dell'anima.

A Milano, come è noto, si va di fretta, si dorme poco perché la sera ci si diverte e la mattina ci sia alza presto per andare a lavorare.

 

Mi occupo di teatro e ho il privilegio di lavorare costantemente con il mio mondo interiore, nonostante questo sono stata per diversi anni dentro al flusso metropolitano, alla corsa.

Poi un giorno la mia colonna vertebrale non ha retto la fatica, si stava spezzando e i dottori mi hanno operato le vertebre del collo.

Stare a letto per due mesi è stata un'esperienza indimenticabile.

Il mio corpo aveva temporaneamente perso il 90% delle sue funzioni e se ne stava a riposo tutto il giorno, facendo il minimo indispensabile.

Lì ho avuto la percezione chiara, di come esso, il corpo, fosse contenitore di un una realtà sottile, quella dello spirito:

una riflessione a me cara e finalmente avevo tutto il tempo per ascoltare, accogliere e sperimentare sensibilmente il mio essere al mondo come realtà fisica e animica.

Avevo finalmente un limpido sentire dell'energia che abita in noi e che esiste fuori da noi, una dimensione sottile ma potentemente reale e concreta.

 

 

Durante quel periodo ho letto un libro “Comunicare con chi non ha più un corpo” di Carla Sale Musio.

Le parole di Carla accompagnano chi legge nella propria intimità, nel profondo, fino ad arrivare in una dimensione in cui si percepisce l'infinito, l'armonia, l'amore.

É lì che conosciamo la leggerezza e l'impalpabilità del nostro essere incorporeo, lì esistiamo e incontriamo il nostro cuore più profondo.

Ed è lì che possiamo comunicare con chi non ha più un corpo, dove le leggerezze si percepiscono e comunicano in uno stato soggettivo di appartenenza all'infinito.

 

Grazie a questa ed altre importanti letture trovavo la strada per dare risposte a vecchie curiosità e mi si aprivano nuove questioni sui mondi sensibili…

 

Renée Alta Tensione è un lavoro che racconta l'accesso a quella zona sottile, silenziosa e sensibile del nostro essere; di come la consapevolezza di quello spazio interno ci fa scoprire che tutto è possibile: la realtà che viviamo può farsi inaspettatamente magica e miracolosa.

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Trama

 

Renée è una donna affascinante, sui trent'anni, che vive in una grande città e cerca di mantenere un equilibrio psichico ricorrendo spesso ad ansiolitici e Vodka.

Le sue fonti di guadagno sono le serete al Magic Bar, durante le quali fornisce, in modo buffo e maldestro, consulenze e soluzioni per cuori infranti.

Ha molte relazioni sentimentali alle spalle e spera in un amore vero…

Renée, sarà chiamata da un fulmine a fare ritorno agli insegnamenti di sua nonna, radicati in una tradizione magica e fortemente spirituale.

Sarà chiamata a fare i conti con una dimensione profonda dalla quale, molti anni prima, aveva deciso di prendere distanza.

 

La scossa causa uno sconvolgimento nel mondo interiore di Renée che inizierà ad avere forti intuizioni, incontri assurdi e divertenti con gli spiriti di persone decedute, comunicherà con la nonna e tutto il percorso culminerà in vero e proprio miracolo.

 

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Genesi del lavoro 

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Ho iniziato a lavorare alla storia di Renée un paio di anni fa (cioè nel 2019) senza sapere dove mi avrebbe portata, senza saper che le nostre vite sarebbero improvvisamente cambiate…

Pian piano mi sono resa conto che stavo scrivendo qualcosa che ha molto a che fare con la situazione di emergenza dell'ultimo anno: la pandemia ha messo l'intera umanità davanti ad un bivio, davanti alla possibilità e al bisogno di un cambiamento profondo.

 

Durante la scrittura mi guidava un pensiero:

in quanto esseri umani abbiamo un immenso potere dentro noi, un potere di cui non siamo del tutto consapevoli e che troppo spesso viene ignorato, soffocato, non riconosciuto.

Accedere a quella dimensione interiore dove la grandezza del mistero si fa leggera e non più spaventosa, ci consente di essere padroni delle straordinarie potenzialità di cui siamo dotati.

 

A volte non basta una vita per trovare quella porta d'accesso, altre volte il percorso avviene con naturalezza e facilità,

nella maggior parte dei casi un evento scatenante ci catapulta in quella realtà.

 

Nella tradizione andina un individuo che viene colpito da un fulmine e ne sopravvive è un eletto ed è destinato a diventare “Curandero/Curandera” (Curatore/Curatrice), cioè medico e sacerdote/sacerdotessa, chiamato a curare umani, animali e piante.

 

I prescelti seguono un rigido processo di iniziazione, imparano formule segrete e tecniche di guarigione.

Possono conoscere passato, presente e futuro usando foglie di coca e chicchi di grano, comunicano con i fulmini, il sole e la luna, alcuni di loro parlano con gli spiriti degli antenati, altri con gli spiriti protettori degli uomini.

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Il fulmine è un immagine fortissima di un salto quantico, un potente messaggio che giunge direttamente dalla natura e che spinge oltre la realtà che conosciamo,

spinge aldilà delle credenze, delle convinzioni, al di là dei giudizi, dei pregiudizi e delle teorie che limitano fortemente le nostre vite.

 

E se ci spingessimo davvero in quell'altrove?

 

Se credessimo veramente ai miracoli?

 

Se considerassimo il miracolo parte dell'esistenza?

 

Cosa cambierebbe nel nostro mondo energetico?

 

Come cambierebbero le nostre vite?

 

Io, solo a pensarci, respiro meglio e mi viene da ridere di gioia!

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